Renault 4: vista di tre quarti anterioreRenault 4: vista di tre quarti anteriore

A distanza di oltre 60 anni dalla sua presentazione, la Renault 4 è oggi una leggenda, e come tale è molto ricercata da collezionisti e appassionati. Ma non è sempre stato così: immedesiamoci nel pubblico dei primi anni ’60 per analizzarne pregi e difetti.

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Renault 4: una nuova utilitaria per la Losanga

La storia della Renault 4 ha un inizio ben preciso: è il 1956 quando in quel di Billancourt, sede della Régie, si presenta la necessità di dare un’erede alle ormai vetuste 4CV e Dauphinoise (quest’ultima evoluzione della Juvaquatre d’anteguerra), contrastando al contempo il crescente successo della 2CV dei rivali della Citroen.

Su queste basi furono decise le caratteristiche principali del progetto 112 da cui nascerà la Renault 4: prezzo contenuto, enfatizzazione delle doti di praticità e carico (in ottica di un utilizzo “promiscuo” tra lavoro e tempo libero), semplicità della manutenzione, alta affidabilità su qualunque terreno e con ogni condizione climatica.

Settembre 1961: il debutto della Renault 4 al Salone di Francoforte

Dopo esser stata testata in ogni angolo del globo (si parla di 2 milioni di chilometri percorsi per collaudarla), la nuova Renault è pronta per il debutto. Se la prima assuluta si svolge nel luglio del 1961 nei terreni della Camargue francese, il grande pubblico può finalmente scoprirla al Salone di Francoforte 1961.

Renault 4L sui terreni della Camargue, 1961

Presentata nella più rifinita versione L, la nuova Renault 4 perplime molti dei visitatori. A colpire è l’adesione della sua estetica e delle sue finiture allo scopo stesso della vettura: essere un mezzo “utilitario, progettato per essere utile, pratico.

Guardando la Renault 4 non si trovano tracce di eleganza o di raffinatezza, tanto che nel descriverla viene spesso utilizzato un aggettivo che non è certo un complimento: rozza. La Renault 4 è considerata un’auto rozza dalla stampa dell’epoca.

L’estetica della Renault 4

Come si diceva poc’anzi, la funzionalità ha guidato il disegno e la progettazione della Renault 4. In quest’ottica ben si spiegano le caratteristiche principali della carrozzeria, una due volumi dalla linea raccolta dotata di portellone. Queste peculiarità avvicinano la R4 ad una giardinetta e ne esaltano la praticità.

Anteriore e posteriore della Renault 4L
Anteriore e posteriore della Renault 4L

Addirittura, per facilitarne la manutenzione, la carrozzeria della Renault 4 è interamente smontabile: non solo portiere, cofani e parafanghi, anche la scocca può essere separata dal telaio, cui è fissata con 16 bulloni.

L’estetica della Renault 4 in realtà non manca di originalità: le porte posteriori sono più piccole di quelle anteriori, il parabrezza è piatto, le ruote sono di piccolo diametro e distanziate dal corpo vettura. Nel complesso, per quanto “rozza”, la linea della Renault 4 ispira simpatia, nonostante il posteriore per nulla in linea con i gusti del pubblico italiano.

La tecnica: un mix di novità e tradizione

Partiamo da un dato: la “4” è la prima automobile Renault a trazione anteriore. Non una rivoluzione assoluta (e che Oltremanica ha peraltro assunto contorni ben più innovativi sulla Mini), ma pur sempre all’avanguardia nel panorama automobilistico di inizio anni ’60.

L’essere la prima Renault con la trazione davanti, tuttavia, non presuppone una tecnica completamente nuova, anzi. Ne è un esempio il gruppo motore-cambio-differenziale, di fatto identico a quello della Renault 4CV, l’auto che idealmente la R4 va a sostituire.

Prendiamo proprio il motore: è il collaudato quattro cilindri di 747 cm3 ad aste e bilancieri della 4CV. Montato in posizione anteriore longitudinale, qui con carburatore invertito Solex 22 IDS, è in grado di erogare 24 cv DIN a 4.500 giri al minuto. Come il motore, anche il cambio a 3 rapporti deriva da quello della vetusta Renault 4CV. Una scelta che, come vedremo in seguito, limita fortemente le prestazioni della prima R4.

Vista dall'alto della Renault 4L
Vista dall’alto della Renault 4L e del suo motore

Per ottenere un’ampia escursione delle ruote, i tecnici della Renaul hanno affidato l’impianto sospensivo a delle lunghe barre di torsione, sia anteriormente che posteriormente. Questa soluzione, tuttavia, ha comportato l’impossibilità di allineare le ruote posteriori. Da qui deriva la particolarità di un passo che sul lato sinistro è di 5 cm più corto di quello destro, così da poter appaiare le barre di torsione usando gli stessi elementi di collegamento delle barre alle ruote.

Veniamo infine alle dimensioni: la Renaul 4 è lunga 3,66 metri e larga 1,48. L’altezza è di 1,53 metri con altezza minima da terra di 20 cm. Il passo è di 2,44 metri sul lato destro e 2,39 su quello sinistro. Il peso a in ordine di marcia è di 600 kg, che a secco e senza attrezzi e ruota di scorta scende a 570.

All’interno della Renault 4

Aprendo gli sportelli della nuova utilitaria Renault si resta sorpresi dallo spazio che offre: la R4 ospita comodamente 4 persone, che accedono all’abitacolo in modo piuttosto agevole grazie alle 4 porte. Semplici e pratici i sedili, praticamente delle panchette con telaio tubolare su cui è posta l’imbottitura, con quello anteriore che permette la regolazione della distanza da volante e pedali. Basici i rivestimenti: a colpire sono i finestrini anteriori, con apertura a scorrimento orizzontale.

Interni e cruscotto
Interni e cruscotto della Renault 4L

Ampio e pratico il portabagagli, che si giova dello spazio liberato dall’assenza della ruota di scorta (collocata al di sotto dello stesso) e dalla presenza del portellone incerneriato superiormente, sebbene privo di compasso per il suo mantenimento in posizione aperta (arriverà solo nel 1963).

Rivestito in pratica gomma, le misure dal bagagliaio vanno da un minimo di 450 dm3 fino a 1.400 dm3. Quest’ultima cubatura può essere ottenuta rimuovendo (non troppo facilmente) il sedile posteriore: un’ulteriore conferma della natura “funzionale” della Renault 4.

Sediamoci a bordo della Renault 4

Finalmente saliamo a bordo della “nuova” Renault. La seduta è piuttosto comoda, sebbene la posizione di guida non sia ottimale e alla lunga stancante. Sopratutto i guidatori più alti sono costretti ad una posizione raccolta, a causa del poco spazio tra il volante ed il sedile, piuttosto alto.

Guardiamo ora la strumentazione. Le informazioni sono ben leggibili e ben raccolte nello strumento rettangolare posto appena dietro al volante. Oltre al tachimetro e al contachilometri sono presenti le spie della temperatura dell’acqua, degli indicatori di direzione e della carica della dinamo, mentre è assente l’indicatore del livello carburante: al suo posto la sola spia della riserva.

Cruscotto della Renault 4L
Il basico cruscotto della Renault 4L

Pronti, partenza, via!

Siamo pronti a partire! Ma come si accende questa Renault 4? Le chiavi non servono: dopo aver azionato l’interruttore generale (posto sul lato destro della strumentazione) va tirato il pomello del del motorino di avviamento (sistemato poco più sotto, sul lato sinistro dell’elemento centrale).

Se l’accensione è piuttosto originale, lo è anche la sistemazione della leva del cambio, piuttosto simile a quella della rivale Citroen, la 2CV. Posta a centro plancia all’altezza del volante, garantisce un’innesto piuttosto dolce delle 3 marce (più retromarcia).

Attenzione a non calzare scarpe troppo voluminose: i tre pedali hanno punti di appoggio piccoli e ravvicinati tra loro. Il rischio di premere il pedale sbagliato è tutt’altro che un’ipotesi.

I piccoli lussi della Renault 4

La Renault 4 è un’auto estremamente concreta, anche negli accessori. Seppur spartana, la francese non manca di offrire piccoli comfort ai suoi passeggeri: parliamo dell’aletta parasole, del portacenere, dell’illuminazione. Banalità ai giorni nostri, non scontate per un’utilitaria dei primi anni ’60.

Coerente con le finalità cui la R4 è pensata, l’impianto di riscaldamento e di aerazione è piuttosto efficente, pur potendo contare sulle sole prese d’aria alla base del parabrezza. Limitata la possibilità di apertura della finestratura: i finestrini della porta anteriore sono scorrevoli lateralmente, quelli delle porte posteriori sono fissi. Per le 4L è prevista l’apertura (dal grado assai ridotto) del terzo finestrino laterale mediante un meccanismo a compasso.

Pubblicità della Renault 4 (1962)
Pubblicità della Renault 4 (1962)

Alla guida della Renault 4

Pur non potendo aspettarsi prestazioni sportive o anche solo “allegre”, la Renault 4 non delude affatto: nella sua prima versione la velocità massima raggiungibile è compresa tra 100 e 105 km/h. Si tratta di un valore poco inferiore a quella della nostrana Fiat 600 D e nettamente superiore ai 78 km/h della Citroen 2CV (che però ha un motore di soli 425 cm3 erogante solo 13 cv).

Semmai il punto debole della R4 è dato dal cambio a soli 3 rapporti (con la prima non sincronizzata), il cui unico elemento positivo è la buona manovrabilità. Per il resto, questo comando penalizza la Renault 4 in tutte le situazioni in cui è necessario riprendere velocità. In tal senso non aiuta la presenza di un salto tra la 2a e la 3a marcia: passando alla marcia superiore al massimo dei giri il motore riprende con grande fatica.

Renault 4 carico
Ampie possibilità di carico per la Renault 4

Molto buona la tenuta di strada in tutte le condizioni. L’elevato molleggio delle sospensioni garantisce un’aderenza adeguata anche sulle strade e i terreni sconnessi, pur assoggettando il corpo vettura ad un rollio in curva decisamente elevato. In generale, il comportamento è sottosterzante; le reazioni sono ben controllabili dallo sterzo, un comando dalle buone doti generali, per lo meno per l’epoca.

Infine, la frenata: relativamente potente, seppur con un elevato beccheggio, ma non a freddo. In questa condizione, come già su altre Renault del periodo, Dauphine in testa (a proposito di Dauphine, clicca qui per scoprire le sue vendite nel 1962), l’azione dei freni è brusca e poco coordinata.

Le prestazioni della nuova Renault

Di seguito potete un riepilogo delle principali prestazioni della Renault 4 (tratte dal n. 75 di Quattroruote di marzo 1962):

  • Accelerazione:
VelocitàTempo (s)
0 – 20 km/h1,6
0 – 40 km/h5,7
0 – 60 km/h13,0
0 – 80 km/h28,0
0 – 90 km/h45,0
Tempi di accelerazione della Renault 4
  • Ripresa:
VelocitàTempo (s)
30 – 40 km/h6,0
30 – 60 km/h17,3
30 – 80 km/h34,6
30 – 90 km/h50,3
Tempi di ripresa della Renault 4

Renault 4: gli allestimenti

Al lancio, le versioni della nuova utilitaria della Régie sono due: la 4 e la 4L. Queste due versioni sono meccanicamente identiche, a cambiare sono le dotazioni e le finiture. La R4 “base” è facilmente riconoscibile per l’assenza del terzo finestrino laterale, dei copriruote nonchè della mascherina della presa d’aria anteriore. Questa versione nel 1962 è proposta in Italia al prezzo di 650.000 lire. La basicità della “4” è confermata dalla scelta del colore: è disponibile solo in “grigio oliva, col quale sono verniciati anche i paracolpi.

Confronto tra Renaul 4 (a sinistra) e Renault 4L (a destra)
Confronto tra Renaul 4 (a sinistra) e Renault 4L (a destra)

Una spartanità, quella della “4”, poco apprezzata un po’ ovunque. A farla da padrona è la “4L”, che propone contenuti decisamente superiori: l’elettroventilatore, l’aletta parasole sia per il guidatore che per il passeggero (sulla “4” c’è solo per il primo), il lavavetro, il portacenere e la plafoniera. La “4L” ha un prezzo di 725.000 lire. Le portiere della “4L” sono poi dotate di un rivestimento in plastica, mentre padiglione e sedili sono maggiormente imbottiti. Le modifiche sono anche estetiche: oltre alla terza luce laterale, sulla “4L” le fiancate sono profilate, i paracolpi sono cromati e dotati di rostri. La tavolozza colori della “4L” comprende, oltre al grigio oliva, anche il grigio Piramidi, il beige Scirocco, il blu Ile de France e il rosso Esterel.

Esiste anche un terza versione di questa Renault, la “3”. Non presente in Italia, la Renault 3 ha un motore di cilindrata ridotta 603 cm3 da 22cv e una dotazione ancora più povera di quella della “4”. Lo scarso successo di questa versione la porterà ad essere tolta di produzione pochi mesi dopo il lancio.