Autobianchi A111, vista di tre quarti anterioreAutobianchi A111, vista di tre quarti anteriore

Per incrementare le vendite della sua berlina media, l’Autobianchi diede la possibilità di provare l’A111 per mezza giornata. Senza percorsi prestabiliti, senza nessuno a fianco. Un vero “long test drive” ante litteram.


L’Autobianchi è stata per anni il banco di prova di soluzioni reputate troppo azzardate per le auto a marchio Fiat. Era già accaduto con la Primula, la prima trazione anteriore (con motore anteriore trasversale) del gruppo torinese. Ma accadde anche con la A111, non tanto da un punto di vista tecnico, bensì di comunicazione: con l’iniziativa “provA111” i concessionari Autobianchi offrirono, nella primavera del 1970, la possibilità di provare la nuova berlina per un intero pomeriggio, in piena libertà. E questo in un’epoca in cui la prova su strada era poco più che un breve giro dell’isolato, con l’auto condotta da personale del concessionario.

L’iniziativa, che ebbe una buona eco mediatica, merita un approfondimento. Non prima di aver visto brevemente le caratteristiche e la storia della Autobianchi A111.


Indice dell’articolo


La nascita dell’Autobianchi A111

Già poco tempo dopo il lancio, i vertici dell’Autobianchi ritennero che la Primula, seppur ancora molto innovativa da un punto di vista tecnico, stesse invecchiando precocemente sul fronte dell’estetica. Partì così il progetto A111.

Meccanicamente i tecnici Autobianchi decisero di mantenere la base della Primula, compreso il motore della Fiat 124 Special già visto in casa Autobianchi sulla Primula Coupè S, per la carrozzeria optarono per uno dei tanti prototipi di stile inizialmente sviluppati per la Fiat 123, la mai nata berlina a trazione anteriore erede delle Fiat 1300/1500 (il cui posto fu invece occupato dalla più tradizionale Fiat 124).


Le caratteristiche tecniche dell’Autobianchi A111

Volendo semplificare, si può affermare che, almeno da un punto di vista meccanico e telaistico, l’Autobianchi A111 altro non fosse che una Primula Coupè S con una diversa carrozzeria: i due modelli condividono le sospensioni con bracci oscillanti all’avantreno e assale rigido con balestre al retrotreno, i freni a quattro dischi, il cambio, nonché il motore, il medesimo aste e bilancieri 1.438 cm3 da 75 cavalli SAE (70 DIN) della Fiat 124 Special.

In realtà l’A111 presenta diverse migliorie e modifiche rispetto alla Primula Coupè S. La differenza più evidente è l’allungamento del passo, da 2.300 a 2.363. Ma non passa inosservata l’aggiunta del servofreno e dell’ammortizzatore di sterzo, praticamente un unicum nell’industria automobilistica.

Vista posteriore dell'Autobianchi A111, prima serie
Vista posteriore dell’Autobianchi A111, prima serie

Autobianchi A111: l’accoglienza sul mercato

La nuova Autobianchi viene presentata all’Autodromo di Monza un martedì, il 6 maggio 1969. Si presenta come una tradizionale berlina a tre volumi con quattro porte (l’unica nella storia della casa di Desio), che pone una grande attenzione alla cura del dettaglio: all’interno la plancia è in vero legno, la strumentazione a tre quadranti (con contagiri di serie) inclinata in modo tale da ridurre i riflessi, la moquette è posizionata sia nell’abitacolo che nel vano di carico.

Sulla carta le qualità per fare breccia nel mercato c’erano tutte, ma le cose andarono diversamente, venendo snobbata dalla clientela, che le preferiva la più classica Fiat 124.


L’idea Autobianchi: mezza giornata con l’A111

Come rilanciare le vendite dell’auto appena presentata? Ci voleva un’idea innovativa e coraggiosa, capace di creare una notevole eco mediatica e, nel contempo, in grado di far apprezzare le tante qualità dell’auto alla clientela. Fu così che a Desio si inventarono un’iniziativa commerciale senza precedenti: concedere la vettura in prova ai potenziali clienti per mezza giornata, senza che vi fosse il controllo del venditore o tragitti prestabiliti. Chi provava l’A111 poteva disporre dell’auto come meglio credeva, con famiglia, figli o amici, e senza alcun limite di chilometraggio.

Supportata da ingenti investimenti pubblicitari su quotidiani, riviste e mensili, nella primavera del 1970 l’iniziativa “provA111” prese il via: lo slogan utilizzato “Tutta per voi, senza nessuno di noi” riassume perfettamente lo spirito e lo scopo dell’iniziativa.


provA111”: la pagina pubblicitaria

La riproduzione di una pagina d’agenda, distinta tra mattina e pomeriggio. Ebbene, se al mattino sono elencati impegni vari, il pomeriggio è segnato da una grande X: tutto quel pomeriggio è dedicato alla prova dell’Autobianchi A111!

Un messaggio comunicativo semplice ed efficace nel trasmettere il senso dell’iniziativa (meno, forse, a far conoscere l’A111, di cui non compare nemmeno l’immagine), sottolineato dal testo che lo correda. Infatti, se lo scopo è quello di far si che le doti della berlina di Desio siano scoperte in modo diretto dagli automobilisti interessati all’auto, perché non suggerire alcuni test in grado di farla figurare al meglio? Ad esempio: la prova in autostrada, in salita, in curva, in ripresa, in accelerazione.

La pubblicità di "provA111"
La pubblicità di “provA111”

Non potete provarla? Ci pensa Quattroruote

Senz’altro molti lettori avranno già approfittato dell’occasione, senz’altro molti altri per mancanza di tempo o altri motivi non hanno potuto. Veniamo in loro aiuto: Quattroruote gli stessi controlli che l’Autobianchi suggerisce li ha già fatti in occasione della prova su strada. Eccoli a disposizione di coloro che ancora non hanno potuto prendersi l’A111 per provarla mezza giornata.

Comincia così l’articolo presente sul fascicolo di maggio 1970 del mensile Quattroruote. In quello che ha l’aria di essere a tutti gli effetti un pubbliredazionale, tuttavia, la nota rivista non si limita a riportare i numeri rilevati nella prova su strada già pubblicata, bensì li integra con quelli delle principali concorrenti dell’Autobianchi A111 e li organizza come se le prove suggerite dalle pagine pubblicitarie fossero state realmente effettuate.


I dati tecnici: l’Autobianchi A111 e le sue concorrenti

Prima di vedere i risultati delle prove evidenziate nell’articolo di Quattroruote, riportiamo i dati tecnici ed economici principali dell’Autobianchi A111 e delle principali concorrenti selezionate: l’Alfa Romeo Giulia 1.300 T.I., la Fiat 124 Special e la Fiat 125 anch’essa in allestimento Special.

Autobianchi A111Alfa Romeo
Giulia 1.300 T.I.
Fiat 124 SpecialFiat 125 Special
Prezzo (lire)1.385.0001.515.0001.250.0001.525.000
Cilindrata (c.c.)1.4381.2901.4381.608
Potenza max.
(ciclo DIN)
70 CV a
5.400 giri/min
82 CV a
6.000 giri/min
70 CV a
5.400 giri/min
100 CV a
6.200 giri/min
Posizione motoreanteriore
trasversale
anteriore
longitudinale
anteriore
longitudinale
anteriore
longitudinale
Trazioneanterioreposterioreposterioreposteriore
Frenia disco,
servofreno
a disco,
servofreno
a disco,
servofreno
a disco,
servofreno
Caratteristiche tecniche dell’Autobianchi A111 e delle sue principali concorrenti

Avete cronometrato la velocità?

Se oggi il numero che indica la velocità massima è relegato nei dati di dettaglio delle prestazioni, in quegli anni, in cui i limiti di velocità neppure esistevano, la sensibilità nei confronti della sicurezza era ben diversa da quella di oggi. Ma non era solo una questione di pura prestazione: un piede troppo pesante rischiava di mettere in difficoltà la meccanica e l’affidabilità delle vetture, sopratutto con uso autostradale in aumento, fatto che rendeva consigliabile l’acquisto di un’auto “veloce”.

In questa prova l’Autobianchi A111 si difende piuttosto bene, riuscendo a far meglio della Fiat 124 Special con lo stesso motore.

Autobianchi A111Alfa Romeo
Giulia 1.300 T.I.
Fiat 124 SpecialFiat 125 Special
Velocità max. (km/h)160163154169
Velocità massima dell’Autobianchi A111 e delle sue principali concorrenti

Avete misurato l’accelerazione?

Una vettura scattante, è piacevole da guidare e anche utile per districarsi nel traffico, specie cittadino. Potrebbero sembrare parole di oggi (e in effetti sono molto attuali, sopratutto quando si parla dei vantaggi della mobilità elettrica), invece sono i termini che Quattroruote utilizza nel 1970 per descrivere i risultati della prova di accelerazione da fermo sul chilometro.

Diverse da oggi sono le difficoltà di questa prova: una buona partenza richiede attenzione nel non far slittare la frizione e le ruote motrici, cambiando marcia al regime di giri massimo consentito dalle Case costruttrici per raggiungere il tempo migliore. Anche in questa prova l’Autobianchi A111 si comporta molto positivamente, con tempi inferiori sia alla 124 Special che alla Giulia. Solo la più potente Fiat 125 Special riesce a fare meglio.

Autobianchi A111Alfa Romeo
Giulia 1.300 T.I.
Fiat 124 SpecialFiat 125 Special
Accelerazione sul km
con partenza da fermo
34″0534″7035″6833″29
Tempo di accelerazione sul chilometro (con partenza da fermo) dell’Autobianchi A111 e delle sue principali concorrenti

Avete controllato la ripresa?

L’Autobianchi A111 è veloce, accelera bene…ma come riprende? I risultati di questa prova (eseguita mantenendo la velocità di 30 km/h in quarta, schiacciando l’acceleratore all’inizio del chilometro rilevando il tempo impiegato a percorrerlo) sono sorprendenti: la media di Desio non solo mostra una ripresa migliore della Fiat 124 Special, ma batte nettamente anche le più potenti Alfa Giulia e Fiat 125 Special (che, va precisato, effettuano la prova in quinta marcia anziché in quarta).

Autobianchi A111Alfa Romeo
Giulia 1.300 T.I.
Fiat 124 SpecialFiat 125 Special
Ripresa sul km
da 30 km/h
38″4245″7039″5843″87
Tempo di ripresa sul chilometro da 30 km/h dell’Autobianchi A111 e delle sue principali concorrenti

Sapete quanto consuma?

Difficile rilevare i veri consumi di un’automobile durante una prova su strada, per quanto lunga. Oggi come ieri. Di seguito i risultati rilevati da Quattroruote, espressi in litri per 100 chilometri.

Autobianchi A111Alfa Romeo
Giulia 1.300 T.I.
Fiat 124 SpecialFiat 125 Special
Consumo urbano (min. – max.) litri/100 km9,5 – 13,510,0 – 15,010,0 – 14,010,0 – 15,0
Consumo extraurbano (min. – max.)
litri/100 km
7,5 – 12,58,0 – 14,08,0 – 15,08,0 – 14,0
Consumo urbano ed extraurbano dell’Autobianchi A111 e delle sue principali concorrenti

Come si arrampica in salita?

Anche nella prova in salita, i risultati della A111 sono ottimi. La salita è quella del Tuscolo, vicino Roma, allora utilizzata dal mensile per le sue prove su strade. Il percorso, molto sinuoso e impegnativo, si svolge su una distanza di 3,2 chilometri con un dislivello totale di 170 metri: la salita viene percorsa più volte fino a totalizzare il tempo migliore. Questi i risultati registrati:

Autobianchi A111Alfa Romeo
Giulia 1.300 T.I.
Fiat 124 SpecialFiat 125 Special
Tempo2’26″82’27″52’28″32’24″4
Media (km/h)78,47478,10277,68079,778
Tempo di percorrenza e media del percorso in salita dell’Autobianchi A111 e delle sue principali concorrenti

Come prende le curve cattive?

Curvare, e farlo velocemente, implica una buona stabilità ed una buona tenuta di strada, mantenendo la traiettoria impostata con poche correzioni e, sopratutto, senza sbandare.

La modalità di effettuazione di questa prova prevede la percorrenza di una linea curva detta “clotoide”. Pur battuta dalla “cugina” Fiat 124 Special, l’A111 si mostra veloce e sicura anche in questa prova, grazie alla sua trazione anteriore.

Autobianchi A111Alfa Romeo
Giulia 1.300 T.I.
Fiat 124 SpecialFiat 125 Special
Tempo4″734″764″694″82
Velocità di entrata (km/h)73,57175,69475,21474,517
Velocità di uscita (km/h)57,50057,96658,40557,928
Tempo di percorrenza e velocità di entrata e uscita della clotoide dell’Autobianchi A111 e delle sue principali concorrenti

L’avete tirata sulla MI-BO?

Potremmo chiamarla la “prova virtuale”: impossibile da effettuare in un pomeriggio, anche per la nota rivista. Ne viene però calcolata una simulazione: quanto tempo impiegherebbero le quattro auto considerate a percorrere 200 chilometri con l’acceleratore a tavoletta? E, sopratutto, quale sarebbe il loro consumo? Se siete curiosi, nella tabella sotto trovate tutti i risultati.

Autobianchi A111Alfa Romeo
Giulia 1.300 T.I.
Fiat 124 SpecialFiat 125 Special
Tempo1h15’28”1h13’37”1h17’55”1h11’00”
Consumo (litri)30,029,432,435,6
Tempo di percorrenza e consumo su 200 km percorsi a velocità massima dell’Autobianchi A111 e delle sue principali concorrenti

Un ultimo tentativo di rilancio: la seconda serie dell’A111

L’idea di far provare l’Autobianchi A111 per mezza giornata, pur molto valida ed innovativa, non riuscì a risollevare le vendite della berlina media.

L’Autobianchi fece un nuovo tentativo di rendere popolare l’A111 con il lancio della seconda serie sul finire del 1970: appena 18 mesi dopo la prima apparizione della vettura.

La seconda serie dell’Autobianchi A111 è, in realtà, poco più che un rinnovo dell’allestimento. La maggior parte delle modifiche sono all’interno dell’abitacolo, dove si assiste ad una razionalizzazione delle dotazioni: cambiano la console centrale con una nuova disposizione di alcuni comandi, il legno della plancia viene sostituzione da una sua riproduzione in plastica, la luce di lettura ed il portasigarette non sono più presenti, la scelta di rivestimenti dei sedili perde l’opzione del misto panno/vinilpelle.

All’esterno, la seconda serie dell’Autobianchi A111 si distingue per l’assenza dei rostri sui paraurti (sostituiti da un profilo gommato), una nuova gamma colori, cerchi in acciaio dipinti di nero con cornice cromata, ma sopratutto il raddoppio dei fari posteriori.


I motivi dell’insuccesso dell’Autobianchi A111

La breve carriera dell’Autobianchi A111 si chiude nel 1972, a tre anni e mezzo dal lancio: gli esemplari prodotti sono stati 57 mila, di cui appena 33 mila vendute in Italia. Un vero insuccesso, nonostante le molte doti dell’auto.

Ma quali sono stati i motivi di un tale fallimento commerciale? La ragione principale, con ogni probabilità, risiede nel rapporto contrastato che Fiat e Autobianchi hanno avuto fin dal lancio della Bianchina (qui per scoprire le sue vendite nel 1961): molto era cambiato da quel tempo (con l’Autobianchi divenuta nel frattempo totalmente di proprietà Fiat), ma il marchio di Desio rimaneva pur sempre, nell’ottica torinese, un ramo secondario al quale destinare investimenti ed attenzioni limitate.

Il concetto appena esposto dal punto di vista pratico ebbe due implicazioni: un successo dell’A111 avrebbe diminuito quello dei corrispondenti modelli Fiat (ciò limitò gli investimenti comunicativi, di fatto, alla sola iniziativa “provA111”) e, sopratutto, avrebbe potuto mettere in crisi la catena produttiva dello stabilimento di Desio, focalizzato sulla produzione della A112 (qui per l’Abarth al Rallye Montecarlo Historique).

Non passa inoltre inosservato che con l’A111 si tentò un riposizionamento del marchio Autobianchi verso quello un segmento superiore per dimensioni e aspetto, che oggi chiameremmo “premium”, probabilmente non compreso dal pubblico e non supportato da un disegno della carrozzeria particolarmente originale e distintivo.


Il bel frontale dell'Autobianchi A111
Il bel frontale dell’Autobianchi A111

L’Autobianchi A111 oggi

Se da nuova l’A111 fu una meteora, sul mercato delle auto classiche è praticamente inesistente. Difficile da reperire, difficile da restaurare, suscita ammirazione solo tra gli appassionati, sopratutto tra quelli del marchio di Desio. Ed un peccato, perché la A111 ha doti e qualità da vendere.

Tutto questo si traduce in quotazioni contenute: all’incirca 5.000 euro per portarsi a casa un esemplare in ottime condizioni, con scarse possibilità di rivalutazione.


Autobianchi A111, vista di tre quarti anteriore
Autobianchi A111, vista di tre quarti anteriore

Fonti

  • S. Colombo, Dalle auto Bianchi alle Autobianchi, Libreria Automotoclub Storico Italiano
  • AA.VV., I dossier di Ruoteclassiche: Lancia Autobianchi, Editoriale Domus
  • AA.VV., Guida al collezionismo: Autobianchi – Innocenti, Editoriale Domus
  • AA.VV., Quattroruote n. 173, Editoriale Domus